lunedì 2 aprile 2012

Corona, conduttore in tv sulle orme di Funari

di Barbara Nevosi



Discusso, controverso, fuori dagli schemi, Fabrizio Corona tenta la carta della conduzione e lo fa con “Libertà di Parola”, il nuovo people show che racconta l’Italia di oggi con la voce della gente comune. Stasera (ore 21) in diretta su Canale Italia 38, su Canale Italia (canale 813 di Sky), su Altratv.tv, sui principali social network, su www.libertadiparola.tv e su Metronews.it, va in onda la prima puntata del format (la seconda dipenderà dagli ascolti). Il programma è nato dall’idea di Ermanno Corbella, già autore di Funari in “Aboccaperta” e del “Matrix” di Mentana, e autoprodotto da un gruppo di professionisti della tv.
Corona conduttore?
Sì, vi sembrerà strano, nella vita ho fatto di tutto, mancava solo la conduzione.
Emozionato?
Io purtroppo non mi emoziono...(dice con tono ironico n.d.r).
Quale sarà il suo stile di conduzione?
All’inglese. Vogliamo dire la verità sbaragliando le regole e senza schieramenti politici. Parlerà la gente che mi scriveva e che voleva usare la mia visibilità mediatica per attirare l’attenzione sui loro problemi.
Sulle orme di Funari, pioniere del people show in tv, quale sarà il suo ruolo?
Non mi paragonerei mai a Funari. Sarò me stesso, amo la discussione e la provocazione. Condurrò senza scaletta, la faremo con i contenuti delle 100 persone presenti in studio. Io sono frutto della società che rappresento, in questo programma vorrei invece, combattere contro quello che nella società non va.
Crisi dell’editoria e della carta stampata? Perché?
La situazione è disastrosa, i settimanali hanno perso il 40% nelle vendite,  hanno iniziato a farsi concorrenza tra di loro sparando notizie senza verificarle. Prendono le news dal web, senza verificarle ed è tutto falsato. Nel mio caso questa settimana io e la mia fidanzata abbiamo la copertina di 4 settimanali: su una ci sposiamo, su un’altra ci lasciamo, sulla terza abbiamo un figlio, sulla quarta ci tradiamo.

Cosa pensa del cambio di direzione al Tg4?
Emilio Fede è un amico, ha fatto il suo lavoro, ma è tempo di lasciare spazio ai giovani.
Lei si sente incompreso?
Mi sento giudicato male e mi infastidiscono i preconcetti su di me. Chi, come Pierfrancesco Favino, pensa che io non faccia nulla deve sapere che lavoro da quando ho 20 anni. Quando le persone mi conoscono pensano di avere davanti una persona diversa da quella dipinta dai mass media.
Ha appena compiuto 38 anni, la conduzione è l’inizio di una nuova vita?
No, non faccio mai progetti, faccio solo quello che mi piace: la conduzione mi appassiona.








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