mercoledì 29 febbraio 2012

Gli scatti di Ghilardi alla Casa del Cinema


di Barbara Nevosi


Dopo Venezia arriva a Roma, alla Casa del Cinema di Villa Borghese, “Lo sguardo non mente” il progetto integrale del lavoro di Riccardo Ghilardi che sarà esposto dal 3 marzo al 1° aprile. Si tratta di 45 stampe in grande formato e nuovi ritratti inediti tra cui i primi due di un nuovo progetto rivolto agli artisti internazionali presentati nella mostra fotografica 'Lo sguardo non mente'.
Riccardo Ghilardi ha sottoposto alla sua macchina della verità un gran numero di attori, registi, produttori, ma anche compositori di colonne sonore, fotografi, doppiatori. Premi Oscar e giovani emergenti, tutti a doversela vedere con una domanda inaspettata e sconosciuta, servita col sorriso disarmante da Riccardo e soprattutto con il centoventicinquesimo di secondo in cui lo sguardo non mente.Un lavoro di oltre tre anni che culmina con gli allestimenti a cura di Annamaria De Marchi e in un volume edito da Drago che raccoglie in 150 pagine gli scatti di Ghilardi.
Il libro è curato da Ludovica Damiani e Francesca Lanaro, con l'introduzione di Marco Muller, una breve e divertente premessa di Enrico Lucherini e un autentico diario di viaggio del fotografo, figlio diretto della poesia con cui legge la realtà .Testo introduttivo della mostra di Caterina D'Amico. In mostra verrà esposto il progetto integrale del lavoro (45 stampe 100x150cm) e presentati nuovi ritratti inediti: da Pupi Avati a Luca Zingaretti passando per Filippo Nigro, Claudio Santamaria, Piera Detassis, Alba Rohrwacher e ancora tra cui i primi due scatti di un nuovo progetto rivolto agli artisti internazionali che ritraggono Richard Gere e Wim Wenders.

Project for charity, gli studenti del NABA al Salone del Mobile

di Barbara Nevosi


Milano - Saranno chiamati a confrontarsi con un’esperienza progettuale completa grazie a Bosch Elettroutensili e Zanotta. Sono gli studenti del dipartimento di design NABA, la Nuova Accademia di Belle Arti, che durante il prossimo Salone del Mobile di Milano (dal 17 al 22 aprile 2012) si cimentano con “Cià ch’el fèm – Works of heart, made by hands”. Il progetto, la cui traduzione per i non milanesi è: “Dài che lo facciamo!",  porterà una selezione di studenti dell’accademia meneghina a confrontarsi con un’esperienza globale che parte dall’idea per arrivare al prototipo passando per il progetto.
I prototipi realizzati saranno esposti presso lo Zanotta Shop Milano di Piazza del Tricolore durante le giornate del Salone 2012. I visitatori voteranno il progetto migliore e potranno sottoscrivere la propria donazione a favore di Fondazione Doppia Difesa, Onlus impegnata nel sostegno alle vittime di discriminazioni, violenze e abusi, soprattutto donne e bambini. Tutte le info su www.ciachelfem.it, il sito che dall’inizio del mese di aprile raccoglierà notizie e informazioni sull’iniziativa.

martedì 28 febbraio 2012

Dalla passerella all'aeroporto, Orchard è la nuova it bag


Rosie Huntington Whiteley
E' firmata Burberry ed è la nuova borsa del momento. Che si sia vista in passerella, nel backstage delle sfilate di New York o al braccio di Rosei Huntington-Whiteley non importa. La Orchard bag è il nuovo oggetto del desiderio di fashion victim and addicted. B.Nev.

Bozzo e Lancia. I nuovi creativi della moda parlano romano.

 di Barbara Nevosi


 
Sono giovani, entusiasti, creativi. Sante Bozzo e Francesca Lancia, provengono dallo IED (Istituto Europeo di Design) di Roma e hanno vinto My Own Show, il concorso internazionale svoltosi a Milano col quale lo Ied ogni anno seleziona i migliori studenti neo diplomati nei suoi corsi di moda in Europa. Sante Bozzo si e' aggiudicato il premio grazie a "Camera", la collezione donna prodotta da Valentino Fashion Group e ispirata all'artista e fotografa Francesca Woodman. Francesca Lancia invece, ha vinto con "Refugens", il progetto editoriale online e cartaceo in collaborazione con Vogue.it, che racchiude le principali tendenze moda di stagione.


Nella foto Sante Bozzo dello IED di Roma accanto alle sue creazioni.


Francesca Lancia è ideatrice di "Refugens" progetto editoriale in clloaborazione con Vogue.it

Vinicio Marchioni: "Avrei voluto essere Emir Kusturica"



di Barbara Nevosi 


leggilo anche su http://www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=1799




“Anvedi er Freddo, ma che s’è messo a fa’ teatro?!”. I romani che non sanno che Vinicio Marchioni calca le scene da oltre 15 anni probabilmente diranno questo nel vederlo sulla ribalta dell’Argentina, diretto da Antonio Latella in “Un tram che si chiama desiderio”. Ma lui, il Freddo nella serie tv Romanzo Criminale, che di polvere in palcoscenico ne ha mangiata abbastanza, non nasconde un certo timore per il debutto romano (domani ore 20.45) del classico di Tennessee Williams. L’attore, romano di origini calabresi, racconta a Metro di sé, dell’ammirazione per Bellocchio e di quella volta sul set di Woody Allen quando si è innamorato di Roberto Benigni.

 
Vinicio, secondo lei  in cosa si manifesta la cifra stilistica di Antonio Latella nello spettacolo?
La messinscena è priva di qualsiasi tipo di realismo, la drammaturgia creata da Antonio è riuscita a togliere un po’ di polvere dal testo. Tutti conoscono la storia per il film con Marlon Brando che si discosta da Tennessee Williams. Noi invece siamo vicini all’autore che tratteggia l’anima alta, sensibile e profonda di Blanche DuBois. 

A proposito di Blanche, lei è in scena con Laura Marinoni…
Sì, da un’attrice come lei si può solo imparare. E’ la protagonista e il suo personaggio fa da specchio a tutti gli altri. Ad un certo punto ci si domanda: ma siamo sicuri che la matta sia lei? Non è invece che i pazzi sono tutti gli altri?

Ma ci dica di Stanley, il suo personaggio. E’ davvero così burbero e violento?
Sì. E’ una specie di scimmione volgare che affronta la vita di petto. Nella messinscena ci siamo soffermati sulla sua identità domandandoci quali fossero le motivazioni reali che lo portano ad essere così.

Come si è preparato per il ruolo?
Con molte letture a tavolino, diversamente da quello che fa di solito Latella, e facendo indagine psicologica sui personaggi. Sono onorato di lavorare con un regista e una compagnia di questo calibro.

A proposito di desiderio, quello di Vinicio Marchioni per chi pulsa?
La famiglia prima di tutto. Il desiderio è riuscire a mantenere la serenità più a lungo possibile perché credo che senza gli affetti sia difficile fare qualsiasi cosa.

Ad agosto è diventato papà, a settembre si è sposato. Come è cambiata la sua vita?
Enormemente. Un figlio ti fa stare più con i piedi per terra. Mi sento più responsabile e ho capito che non sono più io il centro della mia vita, ma è lui.

Ho letto che lei frequenta gli amici di sempre, e i colleghi?
Anche con loro ci vediamo spesso. Sul set di Romanzo Criminale sono nate belle amicizie. Vedo sempre Alessandro Roja, Francesco Montanari, Andrea Sartoretti. E poi è un piacere passare belle serate con Valerio Mastandrea quando capita, con Picchio (cioè Pierfrancesco Favino n.d.r.) e con Claudio Santamaria. 

A proposito di Favino, lei ha detto che si taglierebbe un braccio per lavorare con lui. Lanciamo un appello dalle pagine di Metro.
Picchio, pur di dividere il set con te con te farei qualsiasi cosa. Mi basterebbe portarti una spremuta oppure dirti anche una sola battuta.

Aspetta sempre la chiamata di Ozpetek, Martone, Sorrentino e soprattutto Bellocchio, ha avuto delle parole meravigliose per lui…
Sì l’ho conosciuto e mi ha impressionato. Ha uno spirito da ventenne, un immaginario e una forza espressiva enorme. Sì, vorrei lavorare con lui.

E pensare che grazie a quella giornata sul set di “Bop Decameron” di Woody Allen, non solo ha girato con un mostro sacro, ma s’è pure innamorato di Roberto Benigni. Perché?
E’ un uomo enorme, straordinario. Si è avvicinato lui a me per farmi i complimenti per l’interpretazione di “20 sigarette”. Non potevo crederci! Mi è sembrato un sogno. Uno dei giorni più belli della mia vita.

E in tv?
Aspetto la cosa giusta, forse potrebbe essere un film in due puntate.

Se non avesse fatto l’attore, cosa avrebbe voluto fare?
Più che fare, avrei voluto essere Emir Kusturica.

venerdì 10 febbraio 2012

Waiting for the surfer



Steve Addington on skate in Malibu.

Eccolo in tutto il suo splendore. Steve Addington è appena tornato a Malibu dopo aver fatto surf in giro per il mondo. Da Teahupoo (Thaiti) a Reglan (New Zeland) passando per J Bay (South Africa), Mundaka (Spagna) e Friggits (Fiji). Ecco i posti più cool nel mondo dove fare surf.
Ragazzi, seguite il mood di Addington e non ve ne pentirete!!!







mercoledì 1 febbraio 2012

Eddie Redmayne e Cara Delevigne per Burberry

Fotografia mon amour

Al palazzo delle Esposizioni di Roma parte a febbraio "Dentro l'obiettivo", il corso di fotografia per appassionati, addetti ai lavoro e studenti.




La fotografia è una grande passione, ancora inespressa per me. Chiunque voglia condividerla o scoprirla può farlo al Laboratorio d’arte di Palazzo delle Esposizioni a Roma che , dopo il successo dello scorso anno, propone un nuovo ciclo di incontri sulla fotografia per appassionati, operatori e studenti. Il corso "Dentro l'obiettivo" è condotto da due fotografi professionisti, Stefano D'Amadio (http://www.stefanodamadio.com/)  www.palazzoesposizioni.it
www.pierreci.it
didattica.pde@palaexpo.it